La religiosità

Da ignoto fiorentino a ...Lorenzo Monaco

Pubblicato in La religiosità Etichettato sotto Scritto da Matteo

madonna badiaDa ignoto fiorentino del XIV sec. a ....Lorenzo Monaco.
Parliamo della Madonna con il bambino, cioè della tavola, restaurata recentemente, presente presso la pinacoteca dell' all' Abbazia benedettina della SS. Trinità di Cava.
Dopo una serie di ricerche e verifiche, la tempera su tavola cuspidata ( cm 103,5 x 57,5) è stata infatti attribuita al fiorentino Lorenzo Monaco, al secolo Piero di Giovanni ( nato a Siena, 1370 circa – morto a Firenze nel maggio 1425 circa), monaco, pittore e miniatore italiano.
Ricordiamo che Monaco è stato l'ultimo esponente importante dello stile giottesco, prima della rivoluzione rinascimentale di Beato Angelico (suo allievo, che poi oscurerà il prestigio del maestro) e di Masaccio.
La tavola, scoperta per caso dal critico Vittorio Sgarbi durante una visita nell'abbazia benedettina di Cava de'Tirreni, è stata restaurata grazie a due imprenditori campani.
"Si tratta probabilmente della parte centrale di un polittico d'impianto semplice e rigoroso, pur nella ricchezza della decorazione denunciata dal tappeto. La 'Madonna con il bambino' su fondo oro è posata su un cuscino dorato sopra un prezioso tappeto damascato rosso e oro. Il bambino, in piedi sulle ginocchia della madre, indossa una tunica allungata e tiene nella mano sinistra un cartiglio avvitato su cui si legge la scritta 'Lux Mundi'." 

Pietrapiana

Pubblicato in La religiosità Etichettato sotto Scritto da Matteo

All'ingresso della grotta di Pietrapiana di Monte Finestra di Cava de' Tirreni, posta a quota 775 metri sul livello del mare, sin dall'8 maggio 1988, fra la valle metelliana e quella di Tramonti, si eleva una piccola statua della Madonna Immacolata che viene chiamata "Madonna della Pace", per la quiete che si gode nella zona e per lo straordinario panorama visibile.

Fu Frate Vittorio Dell'Aglio, francescano, a celebrare quella domenica di maggio la prima liturgia eucaristica: una messa profetica, poiché durante l'omelia il ministrante affermò che la Madonna della Pace avrebbe attirato, per venerarla, tanti devoti, come puntualmente si è avverato e la grotta è stata visitata negli anni da una moltitudine di fedeli non solo di Cava de' Tirreni e di Tramonti, ma anche del salernitano, dell' agro nocerino-sarnese e del napoletano.

In tale grotta, all'alba del 1950, il cavese Carlo Ferrara, addormentatosi, sognò una folla di fedeli che si avvicinava alla statua della Madonna, condizionandolo nelle fede e nella devozione, grazie anche alla guida spirituale di mamma Emilia e del frate benedettino, Padre Anselmo Serafin. Dopo alcuni anni, il giovane Carlo intraprese l'allestimento dell'altare all'ingresso della cavità, incanalando la fresca acqua sorgiva in una fontanina. Da allora, quel Sacro luogo è meta di fedeli, che vi giungono con pellegrinaggi che si svolgono il 25 aprile, il 2 giungo e la prima domenica di settembre d'ogni anno.

maria pace

La Chiesetta Della Corte a Cesinola

Pubblicato in La religiosità Etichettato sotto Scritto da Matteo

Nella località di Cesinola è tornata da poco a risplendere la chiesetta Della Corte dedicata alla Madonna del Carmine.

Fu costruita tra il '500 ed il '600, per volere della famiglia Della Corte (sul portale ne è visibile lo stemma) e vi sono stati ritrovati di recente dei dipinti murali ( una crocifissione e parte di una Resurrezione).

Nel restauro avvenuto di recente sono state ripristinate le forme barocche della cappella e i segni del Regno di Napoli.

 

La chiesa di Sancta Maria de Virginibus

Pubblicato in La religiosità Etichettato sotto Scritto da Matteo

La Chiesetta, quasi una cappella, è situata nella frazione di Pregiato nella zona di Pregiatello.
Costruita nel 1592, su pianta quadrata, con quattro muri massici che si chiudono in una volte a botta a lunetta, la chiesa si caratterizza per la sua semplicità e per il piccolo campanile a sud della facciata principale. All' interno si trova un altare e due dipinti dei primi decenni del XVII sec: una Madonna delle Grazie con i Santi Francesco d'Assisi e San Francesco di Paola e un tondo in cui viene rappresentato Dio Creatore.
Nel quadro vengono rappresentate le anime del Purgatorio e la Madonna delle Grazie di solito viene raffigurata nel gesto di allattare il Bambino Gesu' facendo sgorgare il latte a beneficio delle anime purganti. Anche la figura dei due santi è interessante in quanto intercessori verso le anime addolorate. Nel quadro è poi visibile la zona di Cava de' Tirreni verso Nord con in primo piano la Chiesa di San Nicola di Pregiato.
La zona dove si trova la chiesetta si chiama Casale della Fontana e viene ricordata anche dal Vescovo all'epoca, quando vengono ringraziati i benefattori che , per la comodità di tutti gli abitanti della contrada, specie per quelli anziani o che hanno impedimenti fisici, non possono partecipare alla Santa Messa nella Chiesa Parrocchiale di San Nicola, costruendo tale cappella: " Dilectis filiis hominibus universitatis casalis fontanae Cavensis Diocesis salutem in Domino sempiternam"

La chiesa di S.Maria degli Angeli o dei Cappuccini

Pubblicato in La religiosità Etichettato sotto Scritto da Matteo

L'origine del convento di S.Maria degli Angeli o dei Cappuccini si può far risalire alla seconda metà del sec.XVI, più precisamente al periodo intercorrente tra il 1569 e il 1575-  " Pertanto l'anno 1566 si fece la prima pubblica funzione di collocare la pietra angolare benedetta nei fondamenti..".

La costruzione fu sovvenzionata in gran parte dall'Università : da un lato  abbiamo il chiostro, dall'altra il cortile e  all'estremità dell' ala posteriore la biblioteca. Nel 1582, come riporta il Polverino fu deliberata la costruzione della grande scalinata a spese dell'Università mentre nel 1594 fu fatta la strada per accedere al convento; prima esisteva solo uno stretto sentiero attraverso i campi.

La chiesa, intitolata a Santa Maria degli Angeli e il monastero, dedicato a San Felice di Cantalice, furono realizzati per ospitare i frati cappuccini nel 1569, per volontà del vescovo di Cava D.Tommaso Casellio da Rossano.
Costruita su disegno dell' architetto cavese Pignoloso Cafaro, tutto il monastero fu circondato da un muro di cinta ancora oggi visibile, con l' accesso da una scalinata per un accesso piu' agevole alla chiesa.
Con l' arrivo  soldati napoleonici, la chiesa fu saccheggiata e con la soppressione degli ordini religiosi e nell'ottobre del 1811 i monaci furono costretti ad abbandonare Cava.
I Cappuccini ritornarono solo nel 1814 per volontà del marchese Pasquale Adinolfi che acquistò la Chiesa e ne permise la riapertura religiosa. Dopo alterne vicende,il ritorno definitivo dell'ordine cappuccino si ebbe soltanto nel 1904.
La chiesa, a due navate, contiene notevoli lavori in legno, tra cui l'altare centrale finemente intagliato e le statue di San Francesco e Sant'Antonio attribuite a San Girolamo da Vietri.

Sulle pareti laterali del presbiterio vi sono due tele del '700: la disputa di Gesù' al Tempio e l'adorazione dei Re Magi. Al centro della volta è interessante la tela che raffigura l' Immacolata, con S.Francesco e i Santi Cappuccini. Sullo sfondo si nota una rara immagine della Città di Cava.
La navata centrale ha tre cappelle, con bei dipinti. Interessante è anche il refettorio e il chiostro irregolare, con un pozzoe la biblioteca con numerose cinquecentine.

                                                                 I_capp1

                                                       cappuccini

 
Pagina 4 di 9