Storia della cappella a Sant'Arcangelo e della Fontana de li Papi

Pubblicato in La religiosità Etichettato sotto Scritto da Matteo

La cappella della Madonna del Carmine “del Ponte” di Sant'Arcangelo, porta una  iscrizione sul portale e anche altra all'interno molto deteriorata che ne pone la nascita nel 1735.La seconda iscrizione , molto deteriorata, si leggeva tempo fa : “D.O.M./ B.VIRGINI DE CARMELO HANC ECCLESIA/ …IN PRINCIPIA AEDICULA/ ..EX LOCO LE CURTE/ RELLIGIOSA PIETATIS/A.D. 1735".

Tre furono i parroci del tempo che fecero erigere la cappella,  che incorporava l’icona su cui era affrescata l'immagine della Madonna del Carmine, tutt'ora visibile sull'altare alla sinistra all’entrata, anziché sull'altare Maggiore ,con stucchi.

L’anno dopo, Marco Benincasa, gentiluomo di Sant’ Arcangelo, dipinse la tela raffigurante l' Immacolata con San Gennaro e San Bernardino da Siena che donò alla chiesa con l’iscrizione “Marcus Benincasa senarum origine. Patria vero oppidi Cytharensis Caven  Manu proprio PIN et sui devotione Ecclesia donavit, anno 1736”

Nel 1743 il pittore Crescenzo Adinolfi , di cui si conserva anche una Sacra Famiglia nella chiesa dell’Avvocatella, eseguì la grande tela dell'altare maggiore raffigurante l'assunzione della Vergine ed affreschi laterali con la natività e adorazione dei magi.

Di fronte alla cappella, vi è la fontana detta “de li Papi” , presente in molti quadri dei vedutisti del ‘700 che potrebbe riportarsi all'epoca della costruzione della Cappella stessa, cioè nel 1735. Tale nome affonda le sue origini in vere e proprie fantasie popolari, tra cui  la leggenda che papa Urbano II si fosse fermato nel luogo per rinfrescarsi mentre si recava alla Badia Benedettina nel 1092.

Se confrontiamo  la pietra usata per la fonte, vediamo che essa è simile a quella del portale della chiesa ed è simile anche a quella delle Clarisse di Pregiato del 1687, della chiesa di San Pietro a Siepi del 1710 e della chiesa di San Nicola di Pregiato che furono eseguiti da operai che lavoravano in varie botteghe di Cava .
In effetti la fontana viene detta di Papa o delli Papi , ma non vi è nessuna testimonianza che sia dedicata ad un papa, mentre risulta che l’unico personaggio attribuibile fosse un cavese benestante, di cognome Papa.Altri invece asseriscono chela sua denominazione deriva da el fatto che nel 1879 Mose' Papa, originariodi Fisciano e proprietario delle terre di S.Arcangelo,per rendere piu' confortevole la vita agli abitanti fi Licurti chiese al comune di "aprire la vecchia fontana al ponte in sostituzione del fontanino chiuso la di cui  spesa occorrevole non è molto vistosa poichè esiste la pubblica vasca e cammini di antichi fiumi".

La  fontana barocca della frazione di San Arcangelo è stata più volte il soggetto di vere e proprie opere d’arte. Pitloo, Palizzi, Gigante, Duclère, Rebell, Götzloff e altri . Tale nome affonda le sue origini in vere e proprie fantasie popolari e in un particolare errore di identificazione del luogo di costruzione.

La costruzione della fontana avvenne certamente dopo il 10 giugno 1738 quando il nobiluomo Paolo Tagliaferri, per atto del notaio Lorenzo Tagliaferri, concesse ai parroci della chiesa due parti di bosco, la Pilla e il Ponte, al fine di "fare un corso per portare l’acqua avanti di detta cappella, e con fare detto corso apporterebbe assai utile a detta cappella e maggiore devotione e concorso di gente. Grazie a questo corso, aggiunse il donatario, i fedeli più facilmente vengono a visitare detta gloriosa Vergine di S. Maria di Monte Carmelo, et acciò si faccia detto corso e fonte avanti detta cappella".

 

 

 

 

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