La religiosità

Tradizioni e leggende sulla Madonna dell'Avvocata

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La tradizione narra che la Madonna apparve nel 1470 ad un pastorello, Gabriello Cinnamo. Il giovane, dopo aver visto una colomba svolazzargli intorno, la seguì e scoprì una grotta dietro un cespuglio. La notte seguente ebbe in sogno la Vergine che gli disse di lasciare ad altri la cura delle capre ed edificare in quella grotta una cappella dove sarebbe stata sempre la sua Avvocata. Qualche giorno dopo, mentre era intento ad intrecciare vimini, fu attratto da una luce che veniva dalla grotta e contemporaneamente udì le medesime parole che la Madonna  aveva pronunciato nel sonno.Il pastore divenne eremita (Fra' Gabriele) e raccolse offerte per costruire una cappella con il permesso dell'Abate benedettino di Santa Maria Olearia di Maiori. La notizia del miracolo si diffuse ben presto e richiamo' molti fedeli, tanto che non basto' piu' la cappella, ma si decise di costruire una chiesa, con un piccolo monastero costruita al di sopra della grotta, sulla roccia, con l'approvazione del papa Leone X nel 1503.DI questa antica chiesa oggi non rimane traccia se non qualche dipinto nella grotta dove esiste ancora un altare.

Un'altra  leggenda (narrata da R.De Simone) racconta che la costruzione della chiesa è legata al fatto che ogni anno, all'inizio dell'estate, una effige di una Madonna nera (trovata un tempo in una grotta sul mare e molto venerata dagli abitanti di Maori) scompariva, per poi farsi ritrovare in cima al monte, finchè la popolazione non decise di costruire lì un'altra chiesa dove la Madona è tuttora venerata ( in effige non piu' nera). Nella Collegiata di S.Maria a mare di Maiori vi è la statua lignea del sec. XVI raffigurante la Madonna col bambino che in origine era situata sull'eremo. Infatti dopo la soppressione del monastero camaldolese presso il Santuario dell’Avvocata, i locali furono spogliati degli arredi, tra cui la venerata Statua della Madonna che, come narra l’anonima Cronica del 1836 gli amministratori di questa città ebbero la premura di far calar tale statua processionalmente e situata con la dovuta decenza, musica ed altre solennità nell’altare gentilizia del Sig.marchese Mezzacapo nella nave destra di questa Insigne Collegiata, dove viene adorata con ogni divozione, da naturali e da estere popolazioni”. Oggi l’opera è nel Museo della Collegiata, ed è databile nel secondo quarto del XVI secolo. L’autore si muove nell’ambito del Giovanni da Nola più tardo e ne risente l’influenza nella configurazione della Vergine, con la posa sciolta e andante, la testa appena coperta dal velo in modo da far emergere l’intero viso con parte della capigliatura. Una caduta di qualità si coglie invece nella figura del Bambino (osservando il rapporto delle mani della Vergine con il corpo del Bambino si può desumere che quest’ultimo sia posticcio; la mano destra della Madonna, infatti, è libera mentre la posizione lascia intendere che doveva reggere il piedino del Bambino, come si vede in tante altre opere).

statua madonna maiori rd

Il De Simone narra bene la tradizione del lunedi di Pentecose, giornata dedicata alla Madonna: "All'alba del lunedi di Pentecoste paronio da Maiori e da zone limitrofe varie paranze,ossia gruppi che cantando salgono l'altissima montagna,,,Qui si banchetta all'aria aperta, si canta e si balla tradizionalmente in onore della Madonna Avvocata". Al tramonto si scende dalla montagna sempre cantando, con musiche che di solito sono scandite con le "tammorre".

In antichi testi sono inoltre riportate varie grazie e miracoli: ad es. nell'anno 1626 la statua fu vista piangere il lunedi di Pasqua.

Fino a poco tempo fa si usava prima di salire all'Avvocata, fabbricarsi da soli un particolare tipo di stoffa.Qualche giorno prima del pellegrinaggio iniziava la lavorazione, con molta cura, usando un panno morbido e spesso, oppure del feltro o strisce di lana che salivano ai lati del piede e lo tenevano saldo con delle fettucce ( sullo stile ciociaro).

Da ignoto fiorentino a ...Lorenzo Monaco

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madonna badiaDa ignoto fiorentino del XIV sec. a ....Lorenzo Monaco.
Parliamo della Madonna con il bambino, cioè della tavola, restaurata recentemente, presente presso la pinacoteca dell' all' Abbazia benedettina della SS. Trinità di Cava.
Dopo una serie di ricerche e verifiche, la tempera su tavola cuspidata ( cm 103,5 x 57,5) è stata infatti attribuita al fiorentino Lorenzo Monaco, al secolo Piero di Giovanni ( nato a Siena, 1370 circa – morto a Firenze nel maggio 1425 circa), monaco, pittore e miniatore italiano.
Ricordiamo che Monaco è stato l'ultimo esponente importante dello stile giottesco, prima della rivoluzione rinascimentale di Beato Angelico (suo allievo, che poi oscurerà il prestigio del maestro) e di Masaccio.
La tavola, scoperta per caso dal critico Vittorio Sgarbi durante una visita nell'abbazia benedettina di Cava de'Tirreni, è stata restaurata grazie a due imprenditori campani.
"Si tratta probabilmente della parte centrale di un polittico d'impianto semplice e rigoroso, pur nella ricchezza della decorazione denunciata dal tappeto. La 'Madonna con il bambino' su fondo oro è posata su un cuscino dorato sopra un prezioso tappeto damascato rosso e oro. Il bambino, in piedi sulle ginocchia della madre, indossa una tunica allungata e tiene nella mano sinistra un cartiglio avvitato su cui si legge la scritta 'Lux Mundi'." 

Pietrapiana

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All'ingresso della grotta di Pietrapiana di Monte Finestra di Cava de' Tirreni, posta a quota 775 metri sul livello del mare, sin dall'8 maggio 1988, fra la valle metelliana e quella di Tramonti, si eleva una piccola statua della Madonna Immacolata che viene chiamata "Madonna della Pace", per la quiete che si gode nella zona e per lo straordinario panorama visibile.

Fu Frate Vittorio Dell'Aglio, francescano, a celebrare quella domenica di maggio la prima liturgia eucaristica: una messa profetica, poiché durante l'omelia il ministrante affermò che la Madonna della Pace avrebbe attirato, per venerarla, tanti devoti, come puntualmente si è avverato e la grotta è stata visitata negli anni da una moltitudine di fedeli non solo di Cava de' Tirreni e di Tramonti, ma anche del salernitano, dell' agro nocerino-sarnese e del napoletano.

In tale grotta, all'alba del 1950, il cavese Carlo Ferrara, addormentatosi, sognò una folla di fedeli che si avvicinava alla statua della Madonna, condizionandolo nelle fede e nella devozione, grazie anche alla guida spirituale di mamma Emilia e del frate benedettino, Padre Anselmo Serafin. Dopo alcuni anni, il giovane Carlo intraprese l'allestimento dell'altare all'ingresso della cavità, incanalando la fresca acqua sorgiva in una fontanina. Da allora, quel Sacro luogo è meta di fedeli, che vi giungono con pellegrinaggi che si svolgono il 25 aprile, il 2 giungo e la prima domenica di settembre d'ogni anno.

maria pace

La Chiesetta Della Corte a Cesinola

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Nella località di Cesinola è tornata da poco a risplendere la chiesetta Della Corte dedicata alla Madonna del Carmine.

Fu costruita tra il '500 ed il '600, per volere della famiglia Della Corte (sul portale ne è visibile lo stemma) e vi sono stati ritrovati di recente dei dipinti murali ( una crocifissione e parte di una Resurrezione).

Nel restauro avvenuto di recente sono state ripristinate le forme barocche della cappella e i segni del Regno di Napoli.

 

La chiesa di Sancta Maria de Virginibus

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La Chiesetta, quasi una cappella, è situata nella frazione di Pregiato nella zona di Pregiatello.
Costruita nel 1592, su pianta quadrata, con quattro muri massici che si chiudono in una volte a botta a lunetta, la chiesa si caratterizza per la sua semplicità e per il piccolo campanile a sud della facciata principale. All' interno si trova un altare e due dipinti dei primi decenni del XVII sec: una Madonna delle Grazie con i Santi Francesco d'Assisi e San Francesco di Paola e un tondo in cui viene rappresentato Dio Creatore.
Nel quadro vengono rappresentate le anime del Purgatorio e la Madonna delle Grazie di solito viene raffigurata nel gesto di allattare il Bambino Gesu' facendo sgorgare il latte a beneficio delle anime purganti. Anche la figura dei due santi è interessante in quanto intercessori verso le anime addolorate. Nel quadro è poi visibile la zona di Cava de' Tirreni verso Nord con in primo piano la Chiesa di San Nicola di Pregiato.
La zona dove si trova la chiesetta si chiama Casale della Fontana e viene ricordata anche dal Vescovo all'epoca, quando vengono ringraziati i benefattori che , per la comodità di tutti gli abitanti della contrada, specie per quelli anziani o che hanno impedimenti fisici, non possono partecipare alla Santa Messa nella Chiesa Parrocchiale di San Nicola, costruendo tale cappella: " Dilectis filiis hominibus universitatis casalis fontanae Cavensis Diocesis salutem in Domino sempiternam"

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