La Chiesa del SS Nome di Dio edificata nel 1666, è documentata fin dall 'XI-XII secolo, nel sito che oggi ospita la Chiesa di Santa Maria dell'Olmo. Essa costituì il nucleo originario dell'attuale oratorio. Il culto mariano era collegato ad un episodio di ritrovamento prodigioso di un dipinto bizantino della Vergine.
La vivace facciata, pregevole opera barocca, si affianca in continuità alla facciata della attigua basilica dell'Olmo e si raccorda, mediante una piccola scalea, alla piazzetta antistante, su cui prospetta. L'interno dell'oratorio è composto da un invaso unico a pianta rettangolare, in cui si distingue un ampio vestibolo e l'aula sacra; il presbiterio è collocato sul fondo dell'aula.
La parete di fondo ospita una edicola entro cornici, sormontata da una finestra quadrilobata, mentre in controfacciata è presente una cantoria con balaustra lignea.
La sua storia
Nel 1576 fu istituita una nuova confraternita intitolata al Santissimo Nome di Dio e di Gesù, presso la chiesa di Santa Maria dell'Olmo. Nell'anno seguente la nuova confraternita venne fusa con la precedente e assunse il titolo del Santissimo Nome di Dio e di Santa Maria dell'Olmo, prendendo sede presso l'esistente oratorio. Da questo periodo anche l'oratorio viene designato con l'omonimo titolo.
Tra il 1585 ed il 1616 fu costruito un nuovo ospedale più grande e salubre, in sostituzione di quello precedente, in un sito nuovo ma poco discosto. La confraternita continuò ad occuparsi della sua conduzione, mentre l'oratorio funse anche da cappella ospedaliera fino a 1716, quando fu costruita un'autonoma nuova cappella annessa all'ospedale (dedicata anch'essa al Nome di Dio). Nel corso del secolo XVIII l'oratorio è stato ampliato ed ha assunto la veste decorativa di gusto barocco che oggi ancora la caratterizza. A questo periodo va ascritta anche la costruzione dell'attuale facciata barocca.
Nel 1799, nel contesto dei moti rivoluzionari napoletani, vi furono gravi disordini nella città di Cava ed avvennero saccheggi e distruzioni ad opera dei Francesi. Anche la confraternita, l'oratorio e l'ospedale subirono pesanti danni. Con l'avvento dello stato unitario italiano, la confraternita si costituì come ente religioso con la nuova denominazione "Comitato Cittadino di Carità" (1865), perseguendo l'intento di continuare le opere religiose e assistenziali della precedente confraternita. L'oratorio è così entrato nella giurisdizione del nuovo ente e, nonostante alterne vicende, ha continuato fino ad oggi ad essere adibito ordinariamente al culto. Negli ultimi anni del secolo XX è stato restaurato, in seguito ai danni causati dal sisma del 1980. Ulteriori interventi restaurativi all'oratorio e ai locali annessi si sono avuti nel 2015.