Matteo della Corte e il quadrato magico

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Il Quadrato Magico di Pompei, scoperto dal nostro archeologo cavese Matteo Della Corte enoto come il famoso crittogramma in latino riprodotto innumerevoli volte nei secoli successivi, compare per la prima volta proprio a Pompei.

È stato graffito su una parete della Casa di Paquio Proculo e su una colonna della Palestra Grande. Molte teorie sono state sviluppate sul suo significato. Si tratta di cinque parole, composte ciascuna da cinque lettere (sator arepo tenet opera rotas), scritte una sotto l'altra in modo da formare un quadrato. Queste parole possono essere lette in qualsiasi direzione, creando un palindromo.

Le 25 lettere, mescolate e riarrangiate, compongono due volte l'espressione "Pater Noster". Inoltre, se il quadrato viene letto a zigzag, si ottiene "sator opera tenet - tenet opera sator", che significa "il seminatore possiede le opere", suggerendo un dominio creativo. Inoltre, l'incrocio delle parole "tenet" nel centro del quadrato forma una croce perfetta.

Si è ipotizzato che questo possa essere un simbolo cifrato dei primi cristiani, considerando che la data è antecedente al 79 d.C., meno di 50 anni dalla morte di Cristo.

Questa ipotesi è affascinante, ma considerando che il simbolo della croce è comparso molto più tardi, il Quadrato Magico è probabilmente solo un gioco di parole reinterpretato in seguito come un messaggio cristiano.

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