Il racconto di tre ragazze al Borgo: Stella, Linda e Simona

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«Allacciati i rollerblade?».
Si parte per una fantastica passeggiata lungo Corso Umberto I! Il sole è ormai alto nel cielo e i suoi raggi illuminano flebilmente i portici cavensi che si ereggono ai due lati della strada. Quest'ultimi hanno origini molto antiche,essi sono nati nel 1400 per proteggere i mercanti dalle intemperie nei giorni di mercato. Le botteghe di un tempo si sono trasformate, ormai, nei negozi più “in" della città dove si può trovare tutto il necessario. Dopo un centinaio di metri dall’ inizio del Corso il paesaggio cambia completamente e ci immergiamo in un mondo medioevale.


«Allacciati i rollerblade?».
Si parte per una fantastica passeggiata lungo Corso Umberto I! Il sole è ormai alto nel cielo e i suoi raggi illuminano flebilmente i portici cavensi che si ereggono ai due lati della strada. Quest’ ultimi hanno origini molto antiche,essi sono nati nel 1400 per proteggere i mercanti dalle intemperie nei giorni di mercato.

 

Le botteghe di un tempo si sono trasformate, ormai, nei negozi più “in" della città dove si può trovare tutto il necessario. Dopo un centinaio di metri dall’ inizio del Corso il paesaggio cambia completamente e ci immergiamo in un mondo medioevale. Ecco davanti a noi Piazza Duomo con la sua fontana e la sua cattedrale.

 

Ormai stanche e con i piedi doloranti ci rilassiamo sul bordo della fontana soprannominata, dalla popolazione, "dei Delfini". Non c’eravamo mai soffermate ad osservare la bellezza del paesaggio. La fontana è davvero particolare! Circondata da siepi e da un comodo muretto dove si è solito sedersi dopo la lunga “maratona”. Ai quattro vertici si trovano dei delfini in pietra da cui zampilla l’acqua. Un colpo di vento spinge gli schizzi d’acqua verso di noi. «Scappiamo!».

 

Da lì si può vedere la Chiesa più imponente della città, dove le  vecchiette si  recano per assistere alla celebrazione quotidiana o per recita re il rosario. Ormai “ricaricate le batterie”, riprendiamo la nostra passeggiata verso la parte più antica della città: il “Borgo Scacciaventi” così denominato forse per il nome di un’antica famiglia romana o forse perché ripara i passanti dal vento. In questo rione della città ci sono numerosi portoni con gli stemmi delle varie famiglie.Più giù una libreria ha offerto nel pomeriggio the ,pasticcini e ha intrattenuto i bambini con una buona lettura di fiabe. Una panetteria ha appena sfornato pane caldo e brioches. L’odore è irresistibile: «Perché non fare una capatina?».

 

E' ormai sera e la piazza sì sta popolando di ragazzi pronti a trascorrere una serata in allegria riuniti in gruppi. Molti preferirono andare nei pub o nei locali che a una certa ora sono strapieni di giovani schiamazzanti: un’occhiata alle vetrine «bella quella gonna e quell’altra poi!». Pensa e ripensa. «...Entriamo?   Quanta gente!!! Proseguiamo? Certo, ma.. che bello quel ragazzo!».

 

Purtroppo la serata è finita. Questa giornata è stata molto divertente ma ci ha fatto anche riflettere molto sulle bellezze e le attrattive della nostra Città.

Stella -  Linda -  Simona  2003

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