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Il 2 giugno 1959 il Presidente della Repubblica, Gronchi, conferì a Mamma Lucia l’onorificenza della Commenda al Merito della Repubblica. La città di Salerno, poi, la proclamò cittadina onoraria ed il Comune di Cava de’ Tirreni le offri una pergamena, con la quale la cittadinanza cavese le attestava la sua immensa ammirazione.

 

Mamma Lucia diede una decorosa sepoltura a quelli che avrebbe potuto considerare Ella stessa suoi nemici, caduti combattendo anche contro l’Italia, anzi forse uccisori essi stessi di giovani vite italiane. Ma Ella non faceva distinzione di nazionalità fra le ossa che raccoglieva; tutte andavano pulite e sistemate allo stesso modo tutte erano quanto restava di poveri figli di mamma, giovani vittime di uni guerra atroce ed insensata come, alla fin fine, sono tutte le guerre. Per lei erano tutti "belli ‘e mamma", tutti figli di mamma, tutti uguali nelle sue amorose mani. La fatica accumulata in quegli anni di dure ricerche e l’usura con cui il tempo, con il suo trascorrere, marchia inesorabilmente tutti gli uomini la costrinsero ad abbandonare la sua attività anche perché, ormai, non era più possibile individuare altre spoglie da recuperare. Si dedicò, quindi, ad accudire i resti mortali dei numerosi ignoti che restarono nella chiesetta di San Giacomo.

 

 


Mamma Lucia presso l'Altare della Patria                                                         La raccolta dei resti
prigionieri tedeschi nella campagne

ll 23 novembre del 1980 la furia del terremoto che scosse per circa novanta, interminabili secondi la Campania e le altre regioni del sud, seminando rovina e lutto, la strappò questa sua ultima missione; la Cappella di San Giacomo fu, infatti gravemente lesionata e dichiarata inagibile. Trascorse allora gli ultimi anni in preghiera, mostrandosi raramente in giro, ma apparendo qualche volta in televisioni private a render testimonianza della meravigliosa missione svolta. Il Signore decise poi di chiamarla a sé, perchè potesse finalmente godere il meritato riposo dalle sue fatiche, e conoscere tutti quei figli per quali si era tanto amorevolmente prodigata. I Cavesi furono sinceramente scossi dalla notizia, accolta quasi con incredulità perché a tutti sembrò irrealistico dover attraversare le strade della città senza sentirsi chiamare, salutandola, "bello ‘e mamma". Il Consiglio Comunale deliberò funerali solenni, facendo allestire la camera ardente nella sala di ricevimento del palazzo di città, dove per due giorni un’incessante processione di uomini e donne di tutte le età porse l’estremo saluto a Mamma Lucia, esposta in uni bara di vetro al piedi del gonfalone della città e dei labari di tutte le associazioni civili e religiose.""

Alla notizia della morte di Mamma Lucia un altro Presidente, Sandro Pertini, così scrisse al sindaco di Cava: "La scomparsa d Mamma Lucia colpisce dolorosamente quanti riconoscono nell’amore e nella solidarietà valori fondamentali per l’edificazione dell’uomo".