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II GIARDINO

Particolare fascino sui viaggiatori settecenteschi esercitava il giardino del Convento situato all’ingresso sud della città. Il Padre Guardiano Gerolamo da Napoli lo descrive nel 1692 e parla di tre appezzamenti che circondavano l’edificio, chiusi da muri, su terrazzamenti, con un estensione di circa quattro moggia. Jacob Philipp Hackert, pittore tedesco (1737-1807) lo riprese in un celebre dipinto a tempera datato 1792, conservato nella reggia di Caserta, allorquando fu inviato per desiderio della Regina Maria Carolina a raffigurare  i più bei luoghi del Regno di Napoli. La maggior parte del giardino era coltivato a frutteto e vigneti ed era circondato da una deliziosa selva di querce e castagni

 
IL RESTAURO

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Il Convento ha subito nel corso dei secoli numerose modifiche e rimaneggiamenti anche a seguito di terremoti. L’ultimo evento sismico del 23 novembre 1980 ha gravemente compromesso la struttura provocando crolli anche di parte della facciata che dà su Piazza San Francesco, per questo motivo fu abbandonate dalle suore che vi tenevano una scuola elementare.Dopo il terremoto il complesso, in condizioni di abbandono,  è stato oggetto di vari episodi vandalici e furti. L’attuale restauro è stato realizzato dall’Amministrazione Comunale con fondi della legge 219/81 (terremoto) e della legge del Giubileo, la spesa complessiva è stata di circa 7 miliardi di lire. La distribuzione dei vari ambienti ha rispettato l’originario impianto e la scelta dei materiali, cotto, basalto, breccia irpina, marmo bianco è stata dettata da uno studio degli antichi materiali già presenti nel Convento.Il Complesso Monumentale ospita attualmente la Galleria Comunale d’Arte, Sala Conferenze, l'Ostello per la Gioventu' nonchè la Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi Federico II di Napoli, il Giardino e il Chiostro sono utilizzati per concerti di musica classica e rappresentazioni teatrali.

 

La nota storica è tratta dal libro “San Francesco al Borgo Scacciaventi di Cava dè Tirreni” di Padre Serafino Leonardo Buondonno edito da Di Mauro nel 1994.